06

ICAB per l’ambiente

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ICAB per l’ambiente

Il nostro contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

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SDG target 2.4 Entro il 2030 garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a mantenere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente il territorio e la qualità del suolo

SDG target 7.2 Entro il 2030 aumentare notevolmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale

SDG target 6.3 Entro il 2030 migliorare la qualità dell'acqua per ridurre l'inquinamento, riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e sostanzialmente aumentare il riciclaggio e il riutilizzo di sicurezza a livello globale

SDG target 6.4 Entro il 2030 di aumentare sostanzialmente l'efficienza idrica da utilizzare in tutti i settori e di garantire i ritiri e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d'acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d'acqua

SDG target 12.4 Entro il 2020 raggiungere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita, in accordo con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro impatti negativi sulla salute umana e sull’ambiente

SDG target 12.5 Entro il 2030 ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo

La prevenzione dell’inquinamento e la mitigazione del cambiamento climatico

Data la natura del business, ICAB lavora secondo la stagionalità, nel periodo che va da luglio ad ottobre e, in sede di produzione, consuma l’80% dell’energia. In inverno ne consuma circa il 10/15%. L’energia termica deriva prevalentemente da gas naturale, ed è utilizzata per la produzione di vapore ai fini di sterilizzazione e, più in generale, per i processi produttivi. Da oltre sei anni, un impianto fotovoltaico della potenza di 500 kW a copertura dello stabilimento di Buccino, consente di coprire:

  • il 100% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda nel periodo novembre – giugno perché in inverno, essendo ferma la produzione, l’energia prodotta viene utilizzata in parte in autoconsumo e in parte viene ceduta alla rete;
  • circa il 20% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda nel periodo che va da luglio ad ottobre, energia che è utilizzata per le attività di produzione e trasformazione del pomodoro e per il confezionamento dei prodotti.

L’obiettivo di ICAB è quello di incrementare questo valore almeno fino al 60% entro il 2030.


ICAB è sottoposta all’ETS dell’Unione Europea, in quanto la nostra centrale termica detiene una potenza installata pari a 53 MW con un consumo di circa 1,5 – 2 milioni di m3 di metano. La centrale consta di tre generatori di calore con economizzatore di cui gli ultimi due sono stati installati nel 2017 e nel 2021.

La centrale termica è soggetta a verifiche a norma di legge, essendo ogni due anni oggetto di collaudo INAIL. In sede di revisione vengono controllate tutte le valvole per ragioni collegate alla sicurezza e, in second’ordine, all’efficienza energetica. Le caldaie che fanno parte della centrale termica risultano soggette a normativa per recipienti in pressione.

I tre camini sono dotati di sonda per il monitoraggio continuo della CO2, della qualità della combustione e per il controllo delle perdite di vapore; i relativi dati vengono registrati su carta e custoditi presso l’azienda in caso di controlli da parte delle autorità preposte. Il sito è soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che prevede una serie di ulteriori prescrizioni in materia ambientale e, in particolare, con riferimento alle emissioni in atmosfera, richiede un’attività di analisi periodica (come da piano di monitoraggio AIA) da parte di un laboratorio accreditato il cui esito viene poi trasmesso alla Regione Campania.

Attraverso questo monitoraggio è possibile quindi prevenire e mitigare potenziali impatti negativi causati dall’azienda, legati principalmente all’emissione di CO2 derivante dall’attività di produzione termica estiva.
Il sistema di illuminazione dell’azienda risulta prevalentemente a LED, per un totale di potenza installata pari a circa il 70%, con un progetto di conversione dell’energia iniziato quattro anni fa. Negli ultimi sei anni è stato inoltre avviato un programma di sostituzione delle pompe utilizzate in produzione con nuove pompe ad inverter ad alta efficienza. Si prevede di completare la sostituzione di tutte le pompe entro il 2025 per garantire un risparmio energetico.

Il monitoraggio dei parametri energetici viene calcolato tramite un indicatore complessivo che registra il prelievo di acqua, i consumi di metano ed energia elettrica, e gli scarichi delle acque reflue. Secondo la nuova normativa, le aziende dovranno installare nuovi contatori per registrare il consumo per ogni linea ma, al momento, non sono ancora presenti in ICAB.

Il gasolio viene utilizzato per autotrazione e in parte per il gruppo elettrogeno per gli avviamenti periodici richiesti dalla legge. L’azienda possiede 15 carrelli a gasolio per il trasporto dei cassoni dei pomodori e 4 carrelli a gas. Per accelerare la spinta verso un’attività di business più sostenibile, dal 2018 ICAB ha integrato il parco macchine con 10 carrelli elettrici.

La Società dal 2015 ha messo in atto un ambizioso piano di investimenti, che ha visto la messa in funzione di impianti e macchinari che hanno garantito ottimi risultati in termini di efficienza energetica, idrica e di riduzioni di emissioni di CO2. A titolo di esempio:

  • Acquisto di un depuratore che riutilizza l’acqua nella fase del lavaggio di pomodoro, ottenendo un elevato risparmio idrico;
  • Acquisto nel 2017 e 2021 di due caldaie dotate di un economizzatore posizionato sul camino, che permettono di recuperare calore;
  • Acquisto di un nuovo sterilizzatore nel 2021, il quale si basa su una tecnica di sterilizzazione non a bagno ma a getto di vapore, che implica un utilizzo minore di acqua e un risparmio energetico, in quanto la  macchina è munita di numerosi inverter;
  • Acquisto nel 2021 di un nuovo concentratore in continuo che consente un minore utilizzo di acqua e un risparmio energetico, in quanto la macchina è munita di numerosi inverter;
  • Riduzione del numero totale di pastorizzatori per scatole (2 invece di 3) per effetto della maggiore capacità ed efficienza delle nuove installazioni.

Le nostre attività contribuiscono ai seguenti SDG: SDG target 2.4SDG target 7.2

La gestione delle risorse idriche

Per ICAB l’acqua ha una grande rilevanza ai fini industriali, perciò cerca di utilizzare le risorse idriche in modo consapevole e in un’ottica di circolarità. La Fiammante è impegnata da diversi anni in programmi di sostenibilità ambientale attuati aggiornando frequentemente il proprio processo produttivo, dai campi alla distribuzione. Tutti gli areali di produzione sono costantemente monitorati, attraverso analisi dei suoli, delle acque e dei frutti.

L’acqua, prelevata dai due pozzi autorizzati dalla Provincia, viene addolcita tramite un addolcitore per rimuovere il calcio e, senza ulteriori trattamenti, viene successivamente immessa nella centrale termica per la produzione di vapore che alimenta gli impianti di produzione.
Un’altra parte, non addolcita, confluisce negli impianti evaporatori (concentratori) per il raffreddamento dei prodotti e del lavaggio del pomodoro. I pomodori giungono sporchi di terre e fogliame per cui la prima azione che l’azienda deve compiere, è il lavaggio della materia prima. Il terriccio che si recupera, presente fino a qualche ora prima nel campo di produzione, potrebbe essere, in teoria, riutilizzato nell’uso agronomico, ma la normativa lo assimila ai rifiuti e va smaltito come tale. Sono necessari impianti di depurazione che ne consentano lo smaltimento sotto forma di sabbie o fanghi. La Regione Campania nel 2021 ha compiuto un primo passo in avanti pubblicando un decreto che ne ammette il suo parziale riutilizzo, ma speriamo si possa fare di più in futuro. ICAB ha predisposto un impianto di depurazione e sanificazione che consente di recuperare il 50% delle acque di lavaggio e di smaltire il resto sotto forma di sabbia o fanghi.

La parte di acqua non addolcita utilizzata per il lavaggio del pomodoro risulta più sporca e, tramite una serie di tubazioni, viene inviata ad un impianto di trattamento per eliminare le impurità. Il processo di depurazione dell’acqua consta di una prima fase di grigliatura per l’eliminazione del materiale grossolano (foglie e radici), della fase di dissabbiatura, che elimina le parti di terreno più consistenti confluiti verso una serie di vasche atte a raccogliere il precipitato, e dall’ultima fase di flottazione che elimina le particelle più sottili e genera fanghi che finiscono in discarica*.

L’acqua che esce dal flottatore è costantemente monitorata e gli scarichi confluiscono poi nel depuratore del consorzio che gestisce l’area industriale dove insiste lo stabilimento ICAB. Vengono infatti svolte analisi dello scarico ai sensi del piano di monitoraggio AIA. L’acqua che esce dal flottatore viene anche in parte reimmessa in produzione e utilizzata per il primo lavaggio dei pomodori. Viene quindi riciclata secondo una visione di utilizzo accorto delle risorse naturali.

Per il monitoraggio dei consumi viene generato un KPI normalizzato rispetto alla produzione che ha consentito di apprezzare una riduzione nelle necessità di prelievo dell’acqua (-24%) in relazione alla possibilità di riciclare una parte delle acque scaricate a valle del processo di depurazione grazie all’impianto installato nel 2019.

I nostri agronomi affiancano gli agricoltori per favorirne la crescita professionale, promuovendo buone pratiche a tutela della salute e dell’ambiente come il risparmio idrico nelle colture. Consideriamo fondamentale intervenire in maniera efficace sul risparmio idrico nei campi. Il nostro impegno è stato premiato in quanto negli ultimi 10 anni si registra una riduzione di circa il 3% dell’impronta idrica della filiera La Fiammante e diversi produttori agricoli stanno installando sonde e sensori per valutare la giusta esigenza dei campi al fine di eliminare gli sprechi.

*Il processo di depurazione è visibile al seguente link: https://vimeo.com/802995053

Le nostre attività contribuiscono ai seguenti SDG: SDG target 6.3SDG target 6.4

L’approccio alla gestione dei rifiuti

Il processo produttivo delle conserve di pomodoro è a basso impatto ambientale e non genera inquinanti tossico-nocivi, ma presenta alcune criticità relative alla sostenibilità. Tra le voci che maggiormente impattano dobbiamo considerare il consumo di acqua e di fitofarmaci nei campi, la produzione di rifiuti e scarti nel processo di lavorazione e il consumo energetico.

Considerate le quantità di pomodoro giornaliere lavorate, ICAB produce circa 2.000 q.li al giorno di rifiuti e scarti e sta attuando pratiche per diminuirne la produzione, ma soprattutto procedure per il riutilizzo di alcuni di essi in un’ottica di economia circolare.

I principali rifiuti derivanti dalle attività produttive sono:

  • Bucce e semi (circa 300 q.li/giorno)
  • Fusti delle piante
  • Terriccio (circa 400 q.li/giorno)
  • Fanghi di primo lavaggio del pomodoro (fango e pietre), che costituiscono il 70/75% dei rifiuti totali. Vengono da subito separati e fatti confluire in discarica;
  • Fanghi estratti dalle acque trattate nell’impianto di depurazione che vengono pressati.

Vi sono poi altre tipologie di rifiuti legati al packaging:

  • Alluminio
  • Plastica / Film plastico
  • Vetro
  • Cartone

Anche in ambito rifiuti implementiamo misure a favore della circolarità, intraprese per prevenire la produzione di rifiuti nelle attività dell’organizzazione e a monte e a valle nella nostra catena del valore per farne materia prima di ulteriori processi produttivi.


Le bucce e i semi sono destinati ad uso zootecnico, pertanto sono ceduti ad allevatori dell’area salernitana; potrebbero in teoria essere forniti a centrali di biogas, ma si dà priorità ad un altro settore fondamentale per il territorio.

Dai fusti delle piante si ottiene un compost, molto simile alla torba per alcune sue caratteristiche chimico-fisiche, che si utilizza come ammendante (fertilizzante) per usi agronomici o per florovivaismo.

L’alluminio, la plastica, i film e il vetro sono differenziati al 100% e recuperati per il riciclo.

Le nostre attività contribuiscono ai seguenti SDG: SDG target 12.4SDG target 12.5

Indicatori ambientali

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